A scuola si impara ad amare.
E.E. 6 anni
“A scuola impariamo a conoscerci” mi dice I., 6 anni che frequenta la prima elementare. “A scuola impariamo ad amare” aggiunge E.E. dopo qualche istante. Mi soffermo, lo guardo; è uno di quei momenti solenni in cui un bambino è capace di riportarmi con i piedi per terra e allo stesso tempo far volare, con la tenerezza che solo un bambino sa dare, la mongolfiera del mio cuore, appesantita da zavorre inutili, quelle che il mondo degli adulti sanno mettere per complicarsi il volo.
Gli chiedo di spiegarmi questa perla. “A scuola impariamo ad amarci perché piano piano ci stiamo conoscendo e nel tempo impareremo ad amare i nostri amici”. Un pensiero già bello di suo si arricchisce di una tenerezza infinita.
Non è affatto banale il pensiero che la scuola possa diventare un luogo dove, oltre ai saperi, si apprende la difficile arte di amare. E’ un monito per tutti coloro che vi lavorano e vi operano; vedo insegnanti e alti funzionari della scuola senza amore, senza passione, senza quel qualcosa in più da saper dare oltre i doveri scolastici. Sono quelle qualità che fanno la differenza.
Se non porteremo a termine le nostre giornate avendoci messo amore non solo tradiremmo le aspettative di E.E., ma avremo perso l’occasione per toccare i cuori e provare a cambiare il mondo.