L’arte è tutto ciò che si oppone all’abitudine: questo vizio mostruoso che frena i nostri sensi e ci impedisce di vedere quanto c’è di nuovo e vitale. I bambini non soffrono l’abitudine, saltano nelle pozzanghere, fanno le buche nella sabbia, amano il pane fresco e gli aghi di pino sotto i piedi. Noi adulti siamo imbarazzati dalle cose semplici ed ecco perché cerchiamo surrogati, la fama, il successo, l’amore, dimenticando le passeggiate in pineta verso il mare. Il fatto è che la vita non la si può capire, al massimo la si può sentire. E i pini sono come Proust, allenatori perfetti, artisti senza saperlo
Antonio pascale – la foglia di fico
Nel periodo estivo, all’arrivo di un tempo vacanziero, si rompono le abitudini. “L’abitudine è una brutta bestia, un parassita che lentamente infesta” cantava Gianni Morandi, nella canzone “Apri tutte le porte”.
Rompere le abitudini può essere una grande occasione per gustare l’arte che è, appunto, rottura delle abitudini, delle consuetudini, dei luoghi comuni. Una passeggiata in riva al mare, in montagna, in un antico borgo o dove volete voi può diventare un modo per rallentare; dimenticare il lavoro e tutti i surrogati di cui ci riempiamo come la fama e il successo citando Antonio Pascale nel suo libro “La foglia di fico”.
Il tempo estivo può diventare un tempo di arte. Sta a noi rompere le abitudini, respirare un’aria nuova: per farlo sarà necessario spalancare i polmoni. Tornare alle nostre abitudini non avendo dato valore ad una passeggiata in pineta, al canto delle cicale, a un dondolo che dondola, sarà come aver perso l’occasione per far entrare l’arte dentro di noi.