“La letteratura si è dotata dell’onnipotenza della descrizione. Non ci fossero più nuovi libri, ce ne sarebbero comunque a sazietà. Perché aggiungerne altri, se tutto è già stato narrato? La mia risposta è: variazioni. La letteratura è l’infinita redazione di varianti.
Continuiamo a leggere paesaggi, personaggi, avvenimenti dalle nuove, disparate e disperate angolazioni. Un diamante ha cinquantotto facce, la persona umana molte di più”
erri de luca, discorso per un amico
Girando per gli scaffali di una libreria vedo tanti volumi. A volte penso troppi. Perché si scrivono così tanti libri? A parte per gli scrittori professionisti che hanno il privilegio di “vivere” di scrittura, per molti credo sia più una passione, come nel mio caso.
Nonostante veda centinaia di titoli, non resisto ai libri di Erri de Luca. “Discorso per un amico” è una deliziosa storia di amicizia tra lo scrittore napoletano e Diego, compagno di scalate e arrampicate. Mi sono perso tra le delizie di queste pagine, dei racconti che ne sono nati dove le parole vengono scelte con cura e attenzione.
Tra le tante pagine sottolineate ho scelto questo pensiero. Scriviamo per variazioni, perché abbiamo infinite facce da esplorare, molte di più di un diamante. Ed Erri de Luca in questo libro ci fa scoprire la meraviglia della montagna più intima, più profonda, dove tutto sembra formare un disegno capace di avvolgere l’uomo in tutte le sue dimensioni, umane, intime, spirituali.
Del resto, scriviamo per variazioni.