Perchè la vita merita di essere raccontata

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Le carezze della terra

La terra si sentì rispettata e sollecitata, e regalò nel tempo dovuto un bellissimo raccolto. Gnazio se lo aspettava, ma non per questo non ringraziò la terra e il vento, e restituì un sorriso e molte carezze a quell’oro che copriva il verde e si muoveva silenzioso nella brezza che veniva dal mare. (Andrea Camilleri, Maurizio de Giovanni, Il canto del mare)

“Il canto del mare” è un libricino molto bello, l’ho letto con interesse. E’ una favola per adulti, con tutto l’incanto di un romanzo poetico di Camilleri, reinterpretato da Maurizio De Giovanni, arricchite dai disegni Mariolina Camilleri, ultimogenita del grande scrittore siciliano.

Il lettore si perde in questa favola dove c’è tutto quanto possa emozionare: l’amore, l’arte della narrazione, la natura, l’avventura, una sirena, gli alberi e ovviamente il mare. Il protagonista, Gnazio, il mare non lo può neanche vedere, ricordo di un viaggio da emigrante nella lontana America. Eppure impara a conviverci, mettendo con esso una rispettosa distanza di sicurezza. Gnazio ama la terra, la rispetta, la valorizza, la tratta con il rispetto dovuto ed essa – riconoscente – lo ricompensa sempre. Fedele al suo amore e al rispetto per la terra non scenderà a compromessi, diventerà la sua ragione di vita.

In questo tempo dove l’uomo sembra aver dichiarato guerra al bene comune del creato, c’è da imparare che la terra ci nutre, è “madre” come la chiamava San Francesco. E come Gnazio non dovremmo smettere di ringraziarla. Il suo sorriso non mancherà.

Il bambino con il libro in mano

Vi racconto la storia di Varon (nome di fantasia). Oggi Varon ha nove anni, è un bambino che per la sua tenera età ha vissuto già una infanzia travagliata. Originario di un Paese del nord Africa, Varon è rimasto orfano della madre quando era ancora piccolino e oggi vive con il papà; la condizione socio-economica è piuttosto indigente.

Eppure Varon non si arrende. Anzi. Ogni volta che lo incontro mi racconta dei suoi sogni: da grande vuole diventare un ambasciatore del suo Paese, un ministro o addirittura il Presidente per aiutare le imprese e la sua gente. Per far questo porta con se sempre un libro: “sto studiando la storia del mio Paese e di quelli limitrofi”. Conosce perfettamente le regole coraniche della sua religione, informatissimo su fatti di attualità, è dotato di una certa cultura relativamente alla sua età. Quando parla mi incanta, cita aforismi, frasi che ha sottolineato o che ha appuntato. Si sorprende quando gli dico che ho riportato uno dei suoi aforismi ad altri bambini. Il suo ingenuo entusiasmo è disarmante, i suoi occhi brillano quando mi racconta dei suoi progetti.

Non so se si avvereranno i suoi sogni. So solo che ho visto in lui una forza incredibile e un’immagine che mi ha dato tanta speranza: un bambino con un libro in mano può fare una rivoluzione. Anche se non diventerà un ministro Varon ha già vinto la sua rivoluzione: crescere come un cittadino preparato, come un giovane con dei sogni che fonda sulla cultura le sue speranze. Scusate se è poco…

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