Giorno particolare quello del sabato santo. Nelle chiese non c’è alcuna celebrazione, tutto tace, è doveroso rispettare il silenzio. L’unico giorno aliturgico dell’anno. Niente messe, niente rosari, niente cori e soprattutto niente campane che hanno smesso di suonare dal giovedì santo. Tacciono le Sacre Scritture, per un giorno anche i personaggi biblici sono nell’oscurità.

Per i cristiani Gesù è nel sepolcro. Il giorno dopo il lutto è doveroso rispettare un silenzio spirituale.

Talvolta anche in campo educativo è necessario vivere un momento di silenzio. Provo a sperimentare un momento di silenzio quando vengo travolto da qualche problematica, lasciando spazio alla riflessione, dominando l’impulsività, sempre cattiva consigliera.

Con gli anni sto imparando che ogni tanto qualche problematica educativa è bene che riposi un attimo nel suo sepolcro, nell’attesa di vedere una nuova luce e una nuova gioia. Perché mai nulla è perduto; la vita vince sempre, come ci mostrano quelle piantine che crescono in mezzo alle rocce dove la vita ha poco spazio. Se ce la fanno loro, possiamo farcela tutti.

E’ vero che per educare sono necessarie le parole, talvolta però è doveroso restare in silenzio che diventa pregno di speranza e di attesa. Non di inutile dolore.