Tutti conserviamo il tempo. Conserviamo l’antico significato di ogni persona che ci ha lasciato. E anche noi siamo ancora questi antichi significati, sottopelle, sotto lo strato di rughe, esperienza e risate. Proprio là sotto siamo ancora quelli di una volta. I bambini di una volta, gli amanti di una volta, i figli di una volta” Nina George – Una piccola libreria a Parigi.

Oggi è 29 febbraio, scrivere una breve riflessione in una data simile accade una volta ogni quattro anni. Mi sono detto che era meglio approfittare di questa occasione.

Guardo il calendario e vedo questo giorno in più, il 29, numero insolito per febbraio, ordinario per tutti gli altri. Sembra che il tempo voglia regalarci un giorno in più, tempo di cui non siamo padroni ma ignari beneficiari. Cosa fare in questo giorno? Come trascorrerlo? Saremo capaci di goderci un “giorno bonus” inserito nel nostro calendario come compensazione astrale nella rotazione terrestre?

Ripenso alla frase proposta da Nina George, nel suo bel libro “Una piccola libreria a Parigi”. Mi piacerebbe trascorrerlo ricordando pezzi di me, stralci di vita; di quali esperienze siamo fatti, quali amori, amicizie, successi e cadute ci hanno permesso di guardare il cielo in questo giorno bisestile. Perché in fondo non siamo altro che il risultato di storie e incontri.